Contropelo

The big shaveThe big shaveUno degli inequivocabili segni di decadenza della civiltà occidentale è il proliferare di lame nei rasoi da barba.

Ho cercato più volte di immaginare i meeting aziendali in cui il marketing strategico di un produttore qualsiasi di rasoi (fate voi quale, cavalcano tutti le stesse idee commerciali) si mette a tavolino con il settore ricerca e sviluppo per decidere come aggredire il mercato nelle stagioni a venire.

Devono essere sessioni di brain-storming desolanti durante le quali regna un imbarazzante silenzio, screziato da idee irrealizzabili, bizzarre, costose o deliranti, fino a quando qualcuno non spalanca gli occhi ed estrae la testa dalla morsa angosciata delle mani (le dita affondate fra i capelli) esclamando trionfante: e se aggiungessimo un’altra lama?

Istantaneamente fra i presenti si diffonde da una parte un eccitato sollievo (ci siamo! ecco l’idea vincente), dall’altra il brivido di una nuova sfida tecnologica assieme all’idea che il mondo, da domani, non sarà più lo stesso per le ruvide irsute guance dell’uomo occidentale medio.
Ora, la prima volta può essere sicuramente andata in questo modo e l’idea di aggiungere una lama sarà suonata innovativa, ma oramai siamo al parossismo visto che oggi il mercato offre rasoi con 5 e più lame.

Ma perché una faccenda così apparentemente insignificante come la mirabolante evoluzione tecnologica della rasatura merita una riflessione cha va oltre la (facile) parodia?
Perché il rasoio multilama è il paradigma di una concezione del mercato e del consumatore (termine orrendo, spersonalizzante ma … azzeccato) impostata come una competizione iperbolica, come un rilancio continuo di imperdibili innovazioni.

Non ci si accontenta più di realizzare, promuovere e vendere un onesto prodotto che ha raggiunto oramai la sua piena maturità. L’impresa industriale non è più concepita al fine di proporre un bene/servizio per la gente, proposto con lo scopo di ricavarne un profitto.
No, l’impresa oggi ha una mission, una vision, una strategy, procede per campagne, alla conquista di nuovi mercati, si muove cioè come una macchina da guerra-santa i cui obiettivi sono schiere di consumatori da convertire ad una religione. Ma la religione ha bisogno di un’iconografia e di moltissimi santi e santi ed icone, sul mercato contemporaneo, invecchiano in fretta.
Ecco spiegata la necessità di doversi inventare un’innovazione anche dove innovare, oramai, non ha più significato se non in termini, appunto, fideistici.

Il risultato, tornando ai rasoi iperlama, sfiora il paradosso.
Uno di questi viene oggi proposto in configurazione 5 + 1 dove la lama “solitaria” è quella di precisione. Vuol dire che le altre sono imprecise? E perché allora non tornare ad usarne una sola?
Il “loop” è del tutto analogo a quello che si manifesta nei detersivi dove la reintroduzione di una tecnologia fino a ieri spacciata per obsoleta, in un caso la lama singola, nell’altro il sapone di marsiglia oppure l’aceto, diventa paradossalmente il segno distintivo dell’avanguardia nella ricerca. Si sa, il marketing sta alla logica come le dita nel naso stanno al bon-ton.
Esilarante, no? L’idea che ci sta dietro è che il target cui si rivolge questo tipo di comunicazione sia fatto per la maggioranza di idioti… ed è a questo punto che smettiamo di ridere.
Perché mi sa che, con il tempo, gli anticorpi all’idiozia stiano sparendo dal nostro sistema immunitario.