Fragile
From: marcello
To: sara
Subj: Re: Re. Re: Re: Re: Re: Re: Re: Quello che volevo dire
Addio allora.
E non ti preoccupare, non ti cercherò
m.
>From: sara
>To: marcello
>Subj: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Quello che volevo dire
>
>Ti stai sbagliando, ma non da ora: ti sei sbagliato da subito, hai capito male.
>
>Anzi, forse abbiamo capito male tutti e due che abbiamo scambiato due scintille per un incendio.
>
>Addio Marcello, non mi cercare.
>
>s.
>>
>>From: marcello
>>To: sara
>>Subj: Re: Re. Re: Re: Re: Re: Quello che volevo dire
>>
>>Sara,
>>
>>non ti facevo così ansiosa ed insicura... scusami ma ora sono piombato io nello sconcerto. Ti ho confessato una mia debolezza ed ora tu che fai, la metti fra di noi come un muro insormontabile.
>>
>>Scusami se sono così franco e forse banale ma credevo che fra noi fosse sbocciato davvero qualcosa di speciale, ecco, invece mi ritrovo imputato in un processo alle intenzioni, senza nemmeno capire perchè.
>>
>>Oppure ho capito molto bene: nascondendoti dietro lo stereotipo dell'ingenua, si quella ingannata dagli uomini, tu vuoi liquidarmi senza neppure il peso della responsabilità.
>>
>>Ti prego, dimmi che mi sto sbagliando.
>>
>>m.
>>
>>>From: sara
>>>To: marcello
>>>Subj: Re: Re: Re: Re: Re:Quello che volevo dire
>>>
>>>Quello che credo di aver capito, Marcello, mi sconcerta e mi ferisce. Ma non ti preoccupare, è la storia della mia vita: uomini che urlano il loro amore al vento, io che ci casco come una scema, e loro che (subito dopo) si mettono a balbettare scuse tanto oramai il vento l'ha già portate via, le loro prime promesse.
>>>
>>>Dici che questo scambio di messaggi ancora non ti sembra possibile: non sarai tu che ti sei pentito di averci creduto?
>>>
>>>Non sei obbligato a rispondermi con altre scuse e se non lo farai (oppure non mi chiamerai) avrò capito davvero.
>>>
>>>Sara.
>>>
>>>>From: marcello
>>>>To: sara
>>>>Subj: Re: Re. Re: Re: Quello che volevo dire
>>>>
>>>>Sara,
>>>>
>>>>io non lo so se voglio spezzare questo incanto con una stupida, balbettante telefonata in cui nessuno di noi sa che dire mentre la distanza, che mi impedisce di vederti e toccarti e respirare il tuo fiato, si fa ancora più dolorosa.
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>>>>Non voglio dire che le cose che diresti tu sarebbero stupide (anche se l'amore folgorante brucia i neuroni) è che al telefono sono io che mi imbrano, cerco le parole ma non le trovo oppure se le trovo sono quelle sbagliate e due volte su tre faccio la figura del perfetto cretino mentre alla tastiera, ecco, quasi mai mi pento delle cose che scrivo. Non so come spiegarlo ma ho bisogno di vederle, le parole, per credere in loro fino in fondo e se proprio non posso voglio almeno vedere negli occhi la persona cui sono destinate per vedere l'effetto che fanno quando atterrano.
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>>>>Restiamo così, allora, avvinti fino a domani a questo scambio di messaggi che ancora non mi sembra possibile.
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>>>>Spero che capirai, amore.
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>>>>M.
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>>>>>From: sara
>>>>>To: marcello
>>>>>Subj: Re: Re: Re: Quello che volevo dire
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>>>>>Marcello, amore, chiamami subito, allora, che fino a domani non resisto.
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>>>>>301 9328774
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>>>>>Subito o anche prima, se puoi.
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>>>>>S.
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>>>>>>From: marcello
>>>>>>To: sara
>>>>>>Subj: Re: Re. Quello che volevo dire
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>>>>>>Sara,
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>>>>>>queste due ore scarse in attesa della tua risposta sono state le più esaltanti e terribili della mia vita. Subito dopo aver premuto "Invia" mi ha preso il panico. Pensa che mi sono precipitato a spegnere il router wi-fi, sperando che il mio messaggio si perdesse nell'aria e tu non lo ricevessi mai. Troppo tardi (per fortuna), ormai è andato (mi sono detto) solo che poi una goccia d'acido rovente ha cominciato a stillare dai miei penseri verso lo stomaco e ad ogni minuto che passava (ed io facevo "refresh" per vedere se arrivava posta) la goccia si faceva più calda, pesante e .... dolce. Dolce al pensiero che forse mi avresti potuto dare una speranza, oppure dire quello che poi ho letto e riletto ancora e poi di nuovo perchè non ci credevo.
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>>>>>>Hai ragione a dire che la scoperta di noi è una cosa preziosa e fragile al punto che l'impossibilità di rivederci subito (ho una consegna urgente per domattina e sono nella m...a) quasi mi consola un po' anche se io correrei da te adesso e manderei al diavolo il lavoro e i soldi che mi devono e le bollette che devo pagare e 'fanculo anche la sopravvivenza visto che per la vita mi basta sapere che ci sei tu.
>>>>>>
>>>>>>Però oggi non si può proprio fare, Sara, amore, ma domani pomeriggio si. Scegli tu il posto che tanto io non vedrò nient'altro che te, quello che c'è attorno non mi interessa.
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>>>>>>Ripremo "Invia" e conto i minuti.
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>>>>>>M.
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>>>>>>>From: sara
>>>>>>>To: marcello
>>>>>>>Subj: Re: Quello che volevo dire
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>>>>>>>M A R C E L L O,
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>>>>>>>scrivo il tuo nome in grande con le lettere ben staccate per essere sicura di non sbagliare: è una specie di pizzicotto, sarò sveglia o sto sognando? Ho letto e riletto la tua mail col cuore in gola (che stupida non dovrei dirlo) ma cazzo (non dovrei dire neanche questo) hai cominciato tu! Martedi, uscita dal Tangram, non riuscivo a smettere di pensarti. "E' successo qualcosa", mi sono detta, "qualcosa che non so spiegare ma che ha il volto il sorriso di Marcello". Io non credo ai colpi di fulmine, non ci ho creduto mai e non ci credo neanche adesso che sono stata colpita in pieno; cioè lo capisci che fra le righe lo sto scrivendo anch'io il mio amore per te?
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>>>>>>>L'indecisione aveva morso anche me, l'altra sera, però se tu ti fossi sporto un altro po' avrei chiuso gli occhi e ed avrei lasciato che succedesse.
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>>>>>>>Pensa che avrei voluto chiamare Marta per dirle tutto ma non l'ho fatto perchè questa cosa così preziosa e fragile che è la scoperta di noi due non può essere divisa con nessuno, neanche con la mia amica del cuore.
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>>>>>>>Ora però sono in preda ad un mix di eccitazione e terrore puro: cosa facciamo? Ci vediamo? Dove, quando? Subito? Subito!
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>>>>>>>Dimmi subito, ti prego.
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>>>>>>>Sara.
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>>>>>>>>From: marcello
>>>>>>>>To: sara
>>>>>>>>Subj: Quello che volevo dire
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>>>>>>>>Ciao Sara,
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>>>>>>>>sono Marcello, ho avuto il tuo indirizzo da Marta, martedi al "Tangram" dove ci siamo scambiati un paio di sguardi e qualche parola e... insomma visto che non saprei comunque come dirlo tanto vale che lo dica e basta: io credo di amarti.
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>>>>>>>>Non voglio neanche provare a rileggerla, questa mail, perchè ormai l'ho detto e se torno sulla riga sopra magari mi pento di averti spaventata e cancello quello che ho appena detto, cioè scritto.
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>>>>>>>>Così mi sono imposto di andare solo avanti. E allora continuo. Continuo a dirti che mi scoppia l'anima e mi brucia la pelle e dalla pelle il bruciore, come un'onda di calore nucleare, mi ha avvolto e stritolato il cuore e questo solo per averti vista qualche minuto e per qualche minuto aver sentito la tua voce senza neppure capire cosa dicevi visto che riuscivo solo a pensare a quella canzone che diceva "A te non importa, vero, se ti bacio adesso / prima che l'indecisione mi morda" (l'ho tradotta perchè non so se conosci bene l'inglese). E invece l'indecisione mi ha azzannato al collo e sono rimasto li impalato con il cuore che tentava di scalciare via l'esitazione e il fiato corto perchè volevo sporgermi ancora un po' verso di te, ma era come se avessi avuto una molla di acciaio avvolta attorno alla gola, ancorata alle spalle e non riuscivo ad inclinarmi di più per sfiorarti le labbra.
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>>>>>>>>Così non l'ho fatto.
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>>>>>>>>Penso che se continuo ancora mi sentirò ridicolo così mi fermo qui, perchè le cose che contano le ho dette tutte e allora dopo il nome premo "Invia"...
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>>>>>>>>Marcello.
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ne è valsa la pena di aspettare
Intendo dall'ultimo post.